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Interessante analisi di Federnoleggio – Roma, 12 aprile 2010 Prot. FN112CN-LP

On.le Ignazio Abrignani e p.c. Dottor Giuseppe Guerrera Segreteria Ministro Sviluppo Economico

Oggetto: apertura consultazioni ai sensi del D.L. 40/10 – Servizi di trasporto pubblico non di linea taxi e noleggio con conducente – Anticipazione proposte Federnoleggio. A seguito e sostegno della richiesta avanzata dal nostro Presidente nazionale Francesco Mattiazzo al Ministro dello Sviluppo Economico Onorevole Claudio Scajola ed al Ministro dei trasporti Senatore Altero Matteoli per essere formalmente e nuovamente convocati al tavolo di confronto così come esso è riformulato tra le righe del Decreto in oggetto, richiesta allegata in copia, con la presente anticipiamo la nostra prima sintetica proposta, da Lei cortesemente richiestaci settimana scorsa e che ci auguriamo di potere approfondire personalmente a breve per valutarla anche in modo preliminare ed ufficioso. Facciamo questa precisazione perché crediamo sia giunta l’ora di uscire da ogni possibile equivoco, alimentato da questo o quel malcelato interesse di eventuali rendite di posizione, anche proponendo, oltre la nostra richiesta, la seguente valutazione delle questioni che si dibattono da oltre un anno senza risolverne i malintesi che contengono e con cui dovremo fare i conti finchè non sarà chiaro per tutti che Taxi ed NCC svolgono servizi diversi e distinti come già prevede con insufficiente chiarezza la 21/92 che soffre i limiti dell’età. Il servizio NCC non è obbligatorio ma a contrattazione privata, deve essere prenotato ed è esercitato da imprese che devono potersi sviluppare. Federnoleggio, pur conscia del breve tempo disponibile fino al 26/5/2010 e della tensione a cui si sta arrivando, crede che le modifiche proposte dal tavolo tecnico istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, fino alla promulgazione del D.L. 40/10, non combattono abusi ed abusivismo di settore. In realtà il protocollo che Federnoleggio non ha sottoscritto il 10/02/2010 non combatte l’abusivismo, limitandosi ad impedire il regolare svolgimento dell’attività delle piccole imprese NCC in Italia. Alla luce di quanto sopra e consci che il settore necessita di una rivalutazione organica ben più articolata e precisa, impossibile da realizzare nei quaranta giorni che ci sono rimasti, il minimo che chiediamo è l’abrogazione dell’articolo 29 primo quater del D.L.207 /2008, ripristinando la 21/92 ed inserendo altresì il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario. Com’è noto agli addetti ai lavori, il problema è nato a Roma e le cause sono molteplici. Non intendiamo analizzarle tutte ma solo quelle discriminanti secondo Federnoleggio. La legge 21/92 prevede, per i titolari di autorizzazioni NCC, la possibilità di esercitare attraverso diverse forme giuridiche, tra cui il diritto di associarsi in cooperative di produzione e lavoro, attraverso il conferimento del proprio titolo autorizzativo in dette cooperative. Poiché la stessa legge nazionale, per il solo noleggio con conducente, non prevede limite al cumulo delle autorizzazioni in capo allo stesso soggetto, persone senza scrupoli ne hanno fatto un vero e proprio business. Sono state acquisite autorizzazioni nei modi previsti dalla legge e molti di questi titoli, attraverso il sistema del conferimento in cooperativa talvolta usato spregiudicatamente, non sono stati utilizzati per l’accrescimento della propria azienda o cooperativa, ma di fatto sono andati a creare un mercato, che meglio definiremmo “mercimonio”, di affitto delle autorizzazioni, in nero, a terzi. Questo affarismo si è sviluppato moltissimo a Roma. La domanda di mercato e l’insufficienza delle autorizzazioni capitoline rilasciate hanno contribuito, insieme alla crescita esponenziale di questo fenomeno negli ultimi anni, a congestionare il mercato romano. Questo è avvenuto a danno delle aziende più sane che devono competere sulla base della professionalità e della qualità del servizio al cliente e che invece si trovano a combattere con un sistema collaudato e fatto di alcuni individuabili operatori senza scrupoli che, evadendo il Fisco, hanno immesso sul mercato romano molte autorizzazioni NCC acquisite solo per speculare nei conferimenti. Abuso che danneggia specialmente la gran parte degli imprenditori onesti che, in molti Comuni dove rimane vietato il conferimento delle autorizzazioni NCC in società di capitali, spesso più confacenti alle esigenze d’impresa per i nostri associati, sono stati costretti a costituire cooperative dove maggiore risulta anche l’esposizione personale nei confronti del capitale investito. Investimenti e spese tanto maggiori quanto più si è in regola e, se si vogliono mantenere gli standard di eccellenza qualitativa che connotano i nostri imprenditori, tanto maggiori prezzi offerti ai clienti prenotati se si devono garantire i margini contributivi necessari a giustificare almeno investimenti e costi per essere in regola. Difficoltà maggiore in tempi di crisi come questo, aumentate insopportabilmente dall’abusivismo che si continua a non debellare. Imprese NCC sane di imprenditori validi ed onesti che attualmente, a causa dell’incertezza legislativa, sono preoccupati di investire in una attività a rischio chiusura. Altro fenomeno che contribuisce ad alimentare abusi ed abusivismo di settore è rappresentato dall’intermediazione di molti portieri d’albergo, a nero, nel procacciamento clienti a favore dell’una o dell’altra parte. Sia il primo che il secondo fenomeno non possono essere risolti con modifiche di legge ma dobbiamo essere certi che si tratta di cause primarie dell’abusivismo devastante che soffre la Capitale. È necessario prevedere controlli molto più mirati e molto più severi su queste distorsioni, fuorvianti e conosciutissime ma è assolutamente necessario che vengano subito sottoposte alla selettiva e severa attenzione dei controlli della Guardia di Finanza, se vogliamo davvero debellarli. Tema fondamentale è infine l’azzeramento e la ricostituzione delle cosiddette “liste bianche” per l’accesso alla ZTL dei centri storici e di Roma in particolare. Federnoleggio ha più volte chiesto il loro azzeramento proponendolo per scritto al Comune di Roma e prevedendo poi la loro ricostituzione con criteri molto severi ma molto semplici. L’obiettivo è di verificare l’effettivo possesso dei requisiti di legge necessari per esercitare regolarmente l’attività di noleggio con conducente mediante vettura perché riteniamo che i dati esistenti all’interno delle banche dati delle liste bianche, specialmente capitoline, non corrispondono alla realtà attuale, chiedendo per la nuova iscrizione il possesso dei seguenti titoli da portare in originale con la domanda, lasciandone copia e verificandoli ogni anno: 1. autorizzazione di noleggio con conducente 2. carta circolazione vettura 3. posizione in Camera di Commercio 4. partita IVA 5. posizione INPS 6. posizione INAIL 7. dipendenti in regola La gestione di questa raccolta preselettiva potrebbe essere delle Associazioni NCC più rappresentative che ne sarebbero garanti e questa preselezione severa, applicabile a Stazioni, Porti ed Aeroporti, renderebbe possibile la previsione di telepass o chip di accesso agli accosti ad aerostazioni o banchine, regolamentabili poi in modo molto più semplice. D’altra parte le stesse Associazioni potrebbero garantire in futuro un controllo più diffuso e costante che possa segnalare anche altri tipi di incongruenze come tariffe anomalmente basse, per evitare la concorrenza sleale e il decadimento della qualità del servizio NCC. Si potrebbe far riferimento ad un limite inferiore parametrato alla tariffa Taxi, permettendo l’emissione di sanzioni comunali.a quei soggetti che, pur erogando un servizio che dovrebbe essere di qualità superiore, applicano tariffe praticamente incompatibili con il rispetto della normativa fiscale ed occupazionale. Per concludere Federnoleggio, come da sempre sostiene al Comune di Roma ed a tutti i Comuni dove è presente, alla Regione Lazio ed a tutte le Regioni dove è presente, in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati, alla Conferenza Stato Regioni, al tavolo tecnico Ministero Trasporti fino al 10/2/2010 da quando è stata poco democraticamente allontanata per non aver sottoscritto l’inapplicabile ed inapplicato protocollo, così come a Bruxelles o nelle piazze quando è stato necessario, crede che un rigoroso ma semplice perseguimento di legalità e correttezza amministrativa e fiscale, contributiva ed occupazionale, sia l’unico distintivo inequivocabile di regolarità per la piccola impresa NCC, romana o milanese, siciliana o piemontese. Certamente auspichiamo, dopo il 26/5/2010, la costituzione di Commissioni Comunali Consultive paritetiche tra Taxi ed NCC e, con le Regioni ed il Governo, di migliorare il sistema di accesso al mercato delle imprese NCC vetture, rendendolo più severo ed assimilandolo magari a quello delle imprese NCC bus per chi vorrà o potrà farlo. Per ora Federnoleggio Confesercenti, associazione di categoria maggiormente rappresentativa a livello nazionale e regionale, presente nel CNEL, operante nel settore dei servizi pubblici di trasporto di linea e non di linea, conferma la propria cortese ma ferma richiesta di essere ammessa alle consultazioni inerenti la materia dei servizi pubblici non di linea per poter rappresentare le necessità della categoria ai sensi del D.L.40/10

Cordiali saluti Il Vice Presidente nazionale Luigi Pacilli

Allegati

1. Lettera Federnoleggio al Ministro Onorevole Claudio Scajola ed al Ministro Senatore Altero Matteoli;

2. lettera Federnoleggio alla Conferenza Stato Regioni;

3. parere del Prof. Avv. Pietro Troianiello richiesto il 12/02/2010 dall’On.le Bartolomeo Giachino.

http://www.federnoleggio.it/news/2010/consultazioni_dl40.pdf

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